Abstract relazione:
La Fisica Quantistica nella pratica clinica
Mentre nella fisica classica lavoriamo nella dimensione spazio-tempo secondo il principio di causalità, nella fisica quantistica il mio lavoro di ricerca in medicina si svolge con i campi biofisici umani che rispondono alle leggi della risonanza e si svolge in una dimensione dove al principio di causalità viene sostituito il principio di coerenza. David Bohm riteneva che la coscienza fosse presente in tutta la materia e fosse l’artefice della dimensione spazio – temporale, rappresentando l’entità formativa delle manifestazioni. Dunque se la coscienza si sposta nel passato, il passato diviene presente; se si sposta nel futuro, porta il presente con sé. Il cervello legge le informazioni energetiche che riceve e le converte in schemi di interferenza per poi trasformarle in immagini tridimensionali. Per far sì che l’interferenza sia tale da cambiare l’espressione genica generata dall’intenzione, deve avvenire un processo di trasformazione. Tale prospettiva ci proietta nel campo della Scienza delle Possibilità Quantiche, dove è possibile portare nella pratica i principi della fisica quantistica, in particolare l’Entaglement, che nella mia esperienza è indotto dal movimento orario e antiorario del campo del cuore, la Discontinuità, intesa come possibilità di passare da uno stato quantico all’altro senza transitare attraverso stati intermedi e la Gerarchia Intrecciata, presente in quello stato di coscienza in cui non c’è differenza tra me e l’altro da me. Per ottenere la trasformazione è necessario dimorare nello spazio tra due pensieri, nella consapevolezza del nulla, equivalente alla Pura Consapevolezza, che rappresenta l’”Osservatore” e utilizzare il senso percettivo e la ”seconda attenzione” educati alla percezione dei campi magnetici della persona con la quale si entra in relazione. Secondo i Veda la Percezione è uguale alla Manifestazione e per il biologo Bruce Lipton la Percezione è uguale alla Credenza: se cambio la Credenza posso cambiare dunque la Percezione e di conseguenza la Manifestazione. Nella mia esperienza ciò avviene attraverso un pattern vibrazionale, sulle note dell’intenzione, che impatta l’antenna ricetrasmittente del DNA con un linguaggio semantico. Le istruzioni ricevute vengono successivamente inviate alla parte codificante del DNA che produrrà la quantità di proteine necessarie per modificare l’espressione genica.